3ViTre - Archivio di PoliPoesia 

IL MANIFESTO DELLA POLIPOESIA

  1. Solamente lo sviluppo delle nuove tecnologie segnerà il progredire della poesia sonora : i media elettronici e il computer sono e saranno i veri protagonisti.
  2. L’oggetto lingua deve essere sempre più indagato nei suoi minimi e massimi segmenti : la parola, elemento base della sperimentazione sonora, assume i connotati di multiparola, penetrata al suo interno e ricucita al suo esterno. La parola deve poter liberare le sue polivalenti sonorità.
  3. L’elaborazione del suono non ammette limiti, deve essere spinta fin oltrre la soglia del puro rumorismo, un rumorismo signifcante : l’ambiguità sonora sia linguistica che orale ha senso se sfrutta a pieno l’apparato strumentale della bocca.
  4. Il recupero della sensibilità del tempo (il minuto,il secondo), al di fuori dei canoni dell’armonia o della disarmonia, perchè solo il montaggio è il giusto parametro di sintesi ed equilibrio.
  5. La lingua è ritmo, i valori tonali sono reali vettori di significato: prima l’atto di razionalità, poi l’atto d’emotività.
  6. La Polipoesia è concepita e realizzata per lo spettacolo dal vivo, si affida alla poesia sonora come prima donna o punto di partenza per allacciare rapporti con: la musicalità (accompagnamento o linea ritmica), la mimica, il gesto e la danza (interpretazione o ampliamento o integrazione del tema sonoro), l’immagine (televisiva o per diapositiva, o dipinto o installazione,come associazione,spiegazione, ridondanza o alternativa), la luce, lo spazio, i costumi e gli oggetti.

Enzo Minarelli 


Pubblicato per la prima volta nel Catalogo Tramesa d’Art, Valencia, Spagna, 1987.
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