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Il movente della voce a cura di Enzo Minarelli Interviste con protagonisti della sperimentazione fonica nel XX Secolo Bonomo Editore, Bologna, 2017 |
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Enzo Minarelli Il movente della voce Interviste con protagonisti della sperimentazione fonica nel XX Secolo Il movente della voce, col sottotitolo, Interviste con protagonisti della sperimentazione fonica nel XX Secolo, è un'avventura editoriale iniziata negli anni Ottanta, in coincidenza con gli albori della mia attività di poeta. Lo scopo dichiarato della ricerca consiste nel presentare personalità operanti in un territorio di confine tra poesia, arte e musica, capaci per loro scelta consapevole di far prevalere la voce intesa come strumento di intervento sul linguaggio, relegando in disparte la scrittura. La prima intervista è datata marzo 1986, l’ho fatta a Dick Higgins con il quale a quel tempo, avevo un fitto rapporto di collaborazione, spesso facevamo performance insieme tra Bologna e Firenze, lui stava raccogliendo materiali che poi saranno raccolti in quello che resta uno dei libri fondamentali per capire la storia della poesia visuale, Pattern poetry, Guide to an unknown literature, (SUNY,1987). La seconda riguarda il musicista canadese Raymond Murray Schafer, inventore del paesaggio sonoro, realizzata a Città del Messico, nel maggio del 2004, quando entrambi invitati ad un festival sulla radio-arte, frequentandoci per la prima volta, scoprimmo di condividere lo stesso interesse verso la figura di Ezra Pound. Nanni Balestrini, attualmente unico poeta superstite del famoso Gruppo 63, è stato intervistato a Bologna durante un incontro pubblico sul tema della Pace nel Mondo, era il febbraio del 2005. Approfittando dell’intera estate del 2007 passata a New York, ho avuto l’occasione di intervistare due storici poeti sperimentali, il primo John Giorno nella sua abitazione del Bowery, l’altro Richard Kostelanetz quando ancora abitava nel cuore di Manhattan, nel quartiere Soho prima di traslocare in una zona più periferica. Poi ho rivolto l’attenzione verso artisti dotati di una potenza vocale fuori dal comune, è il caso di Jaap Blonk, intervistato a Bologna in occasione del festival musicale Angelica, nel maggio del 2009, e la vocalist di successo Fátima Miranda, incrociata a Londrina, Brasile, quando entrambi stavamo frequentando un festival internazionale dedicato a Demetrio Stratos, nel giugno del 2009. Presso l’università di Leicester, nell’inverno del 2000, Nick Zurbrugg organizzò un festival dal titolo assai accattivante, Language/Poetry/Performance, fu l’occasione per familiarizzare per l’ultima volta con amici-colleghi che hanno fatto la storia della poesia sonora, Henri Chopin, Bob Cobbing e Emmet Williams. In quel contesto rividi, dopo il mitico festival del Quebec nell’autunno del 1986, Steve McCaffery, uno dei fondatori del gruppo The Four Horsemen, uno dei rarissimi collettivi dediti alla sperimentazione sonora, inoltre ebbi la possibilità di fare la conoscenza diretta di Charles Bernstein, dopo averlo letto per anni nella rivista da lui diretta L-a-n-g-u-a-g-e, titolo che mi ha sempre colpito per la presenza di quei trattini che evidenziando ogni singolo fonema, distruggono il senso della parola. Entrambe le interviste trovano spazio nel libro, per completare il panorama americano, ho intervistato anche Jerry Rothenberg, incontrato a Marsiglia nell’autunno del 2009 grazie ad un festival organizzato da Julien Blaine, fu un piacere incontrarlo di nuovo, la prima volta che ci conoscemmo fu alla San Diego University durante una mia performance nel dipartimento d’arte diretto da Allan Kaprow. Poi ho intervistato colui che ha curato negli Stati Uniti il primo LP di poesia sonora, 10+2:12 American text-sound pieces, edito nel 1974, ovvero Charles Amirkhanian, valente musicista e organizzatore di eventi. Per completare la ricerca a tutto campo di questo libro, voglio evidenziare le ultime due interviste del 2012, quelle con Bernard Heidsieck e Maurizio Nannucci, Bernand* sente il peso dell’età, è restio a veder gente, inoltre non maneggia la posta elettronica, così per intervistarlo son dovuto ricorrere alla vecchia carta da lettera, scrivendogli le domande, il che ha richiesto da parte di entrambi uno sforzo particolare, ma ne è valsa la pena, essendo Bernard con Henri Chopin il fondatore della poesia sonora, che lui chiama poesia d’azione. Con Maurizio, invece, ho passato un giorno intero nel suo studio nuovo, appena fuori Firenze, parlando a tutto spiano di arte, musica, architettura, con uno dei veri artefici dell’area sperimental-sonora, colui che nel 1975, ha curato il primo LP, dal titolo lungimirante di Poesia Sonora. Durante la compilazione di questo libro spesso ho avuto la tangibile sensazione di essere la persona giusta al posto giusto, cogliendo l’occasione unica di rivolgere mirate domande all’intervistato di turno perché rivelasse aspetti a volte sconosciuti o particolari omessi della sua produzione, molte domande sono state pensate con lo scopo di far cantare il poeta o l’artista che avevo di fronte. Alla fine dell’avventura, il mio ruolo è cambiato, io stesso sono stato intervistato da un esperto studioso brasiliano Frederico Fernandes dell’Università di Londrina e curatore dell’edizione brasiliana di questo stesso libro. Enzo Minarelli * Bernard, purtroppo è venuto a mancare nel novembre del 2014. Enzo Minarelli The motive of the voice Interviews with the protagonists of the phonic experimentation in the twentieth century The motive of the voice, with its caption, interviews with the protagonists of the phonic experimentation in the twentieth century, is a publishing adventure that began in the eighties. It coincides with the beginning of my work as a poet. The stated purpose of the research is to present all those personalities operating in the border area between poetry, art and music, able to give precedence to their choice of the voice as an instrument of intervention on language, relegating to the sidelines writing. The first interview is dated March 1986, I made it to Dick Higgins with whom at that time, I had a tight relationship, often we did together performances between Bologna and Florence. He was collecting materials that will then be collected in what remains one of the fundamental books for understanding the history of visual poetry, pattern poetry, Guide to an unknown literature, (SUNY, 1987). The second concerns the Canadian musician Raymond Murray Schafer, inventor of the soundscape, made in Mexico City in May of 2004, when both invited to a festival on the radio art, we met there for the first time and talking together for the interview we discovered that we shared the same interest in the figure of Ezra Pound. Then Nanni Balestrini, now the only survivor of the famous, Italian, literary Gruppo 63, was interviewed in Bologna during a public meeting on the theme of World Peace, in February of 2005. Taking advantage of the entire summer of 2007 I spent in New York, I had the opportunity to interview two historical experimental poets, the first John Giorno at his home in the Bowery, the other Richard Kostelanetz when still he used to live in the heart of Manhattan, in Soho before moving to a more peripheral area. Then I turned my attention towards those artists with a vocal power out of the ordinary. It is the case with Jaap Blonk, interviewed in Bologna during the music festival Angelica, in May 2009, and the successful vocalist Fátima Miranda, crossed in Londrina Brazil, when both of us were attending an international festival dedicated to Demetrio Stratos, in June 2009. At the University of Leicester, in the winter of 2000, Nick Zurbrugg organized an extremely catchy festival entitled, Language / Poetry / Performance, it was the occasion for the last time to familiarize myself with friends and colleagues who have made the history of sound poetry, Henri Chopin, Bob Cobbing and Emmet Williams. In that context, I saw again after the legendary festival of Quebec in the fall of 1986, Steve McCaffery, one of the founders of the group Four Horsemen, one of the rarest collective dedicated to the sonic experimentation, also I had the opportunity to make the acquaintance with Charles Bernstein after reading it for years in the magazine he edited L-a-n-g-u-a-g-e, a title that has always struck me because of the presence of those dashes highlighting each phoneme, they destroy the sense of the word. Both interviews are placed in the book, to complete the American landscape, I also interviewed Jerry Rothenberg, met in Marseille in the autumn of 2009, thanks to a festival organized by Julien Blaine, it was a pleasure to meet him again, the first time that we met, was at San Diego University during my performance at the department of art directed by Allan Kaprow. Then I interviewed the man who issued in the United States, the first LP of sound poetry, 10 +2:12 American Text-sound pieces, edited in 1974, that’s Charles Amirkhanian, a talented musician and event organizer. To complete my search for the whole field of this book, I want to highlight the last two interviews of 2012, those with Bernard Heidsieck and Maurizio Nannucci, Bernand feels the weight of age, is reluctant to see people, also does not handle e-mail, so to interview him I had to resort to the old letter paper, writing the questions, which required a special effort, but it was worth it, as Bernard is with Henri Chopin, the founder of sound poetry, which he calls action poetry. With Maurizio, however, I spent a full day in his new studio, just outside Florence, talking about all from sound poetry to art, from music to architecture, as he is one of the true architects of the experimentally sound, the man who in 1975 edited the first LP in this field, titled not by chance Sound Poetry. During the compilation of this book, I often had the tangible feeling of being the right person in the right place, taking advantage of the unique opportunity to ask targeted questions to the interviewee, in order to make them reveal something forgotten, or sometimes unknown or omitted details of its production, many questions have been designed with the aim to make the poet or the artist in front of me sing. At the end of the adventure, my role has changed, I myself was interviewed by an expert Frederico Fernandes, Brazilian scholar and curator for the Londrina University Press in Brazil of this same book. Enzo Minarelli |
Enzo Minarelli, Fonografia Etimologica, 1984. |
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