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Enzo Minarelli Nembrot e altri Libri&Oggetto 1974-2010 |
COMUNICATO STAMPA
XI Anno culturale 2011 Le mostre. I Reading I PARCHI LETTERARI® FRANCO ANTONICELLI ZERO GRAVITÀ Villa Cernigliaro per arti e culture in collaborazione con Paesaggio Culturale Italiano, Roma La Serra dei Leoni Patrocinio e contributo Regione Piemonte Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Fondazione Biblioteca Benedetto Croce Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli Città di Agropoli Enzo Minarelli Nembrot e altri libri&oggetto 1974-2010 Villa Cernigliaro Dimora storica, Serra dei leoni I - Sordevolo Biella 5 marzo . 17 aprile 2011 venerdì, sabato, domenica ore 14.30~19 e su prenotazione Vernissage sabato 5 ore 18 Performance live Enzo Minarelli Polipoetica (20’) Presentazione del libro L’Absolu ou rien. Frammenti al margine del silenzio di Enzo Minarelli, Campanotto Editore, Udine, 2010 Nembrot, come tutti sanno, è il gigante che ha presieduto all’edificazione della Torre di Babele, intesa come luogo malefico di confusione delle lingue, e come tale esecrata da Dante, che di conseguenza ne relega il colpevole nel profondo dell’Inferno. Ma al giorno d’oggi questa funzione di sbriciolamento della portata comunicativa della lingua non viene più accompagnata da un connotato di dannazione, anzi, se ne ha un totale capovolgimento di segno. Una volta si diceva oportet ut scandala eveniant, oggi potremmo affiancargli un analogo appello alla ibridazione delle lingue, in nome di una loro con-fusione totale, oportet ut linguae miscantur. Nel mercato odierno dei valori, effetti come quelli di una babelizzazione dei mezzi espressivi, o di una loro creolizzazione sono saliti alti nella stima, o quanto meno così è che Enzo Minarelli li addita, facendo suo con un massimo di adesione il nome stesso di Nembrot e intitolandogli un libro-oggetto che a sua volta si presenta come condensatore di una quarantina di precedenti libri-oggetto elaborati dalla sua infaticabile officina in un arco di tre o quattro decenni. (...) E siamo così ricondotti all’alfa e omega di tutta questa sventagliata di libri-oggetto, al Nembrot che distrugge e accumula nello stesso tempo, che viene ricostruendo un muro del pianto, un tesoretto di tutte le parole e immagini del nostro tempo, ma raccolto nel nome della discordia, della cacofonia, del rumore progressivo. È dunque una edificazione condotta conpiaciutamente con la mano sinistra, in contropelo, in controtendenza, per la quale in definitiva vale magnificamente il noto verso eliotiano posto a conclusione della Waste Land: questi frammenti ho raccolto contro le mie rovine. Renato Barilli tratto da Nembrot e altri Libri&Oggetto 1974-2010 Catalogo della mostra, Zero gravità, 2011, (BI) English version Nembrot, as everyone knows, is the giant who presided over the building of the Tower of Babel, as a place of evil confusion of tongues, and cursed as such by Dante, who consequently relegates the culprit in the depths of Hell. But today this role of disintegration of the scope of communicative language is no longer accompanied by a feature of damnation, or rather, it has got a complete reversal of the sign. Once they used to say oportet ut scandala eveniant, now we may join it a similar appeal to the hybridization of languages in the name of their total confusion, oportet ut linguae miscantur. In today's market values, effects like those of Babelization of expression means, or their creolization rose high in their esteem, or at least that is that Enzo Minarelli points to them, taking total possession even of the name of Nembrot, choosing such a name as title of a book&object, which in turn is presented as a condenser of about forty previous books&object drawn from his tireless workshop over a three or four decades. That is, one might say, he aims to build, or rather, excuse me, to de-construct an immense park of ruins. For this reason there is not a more efficient term than poly-poetry with which he calls his constant practice, but only on condition of neglecting, to put the learned prefix in brackets, the "poly" multiple uses, which leads to words of bleak gobbledygook as those of polyclinic, polytechnic, (poly)sports, much better to go reading a little further and grasp the "polyp" overlooking, insinuating, charming. In fact, the whole action of our author is presented in the name of a kind of octopus or giant squid ready to stick their tentacles, thin, prehensile sticky, almost like fly paper, to grasp all the pieces from the enormous fabric of communication, without going too subtle. Minarelli in fact makes no distinction between written parts of chirography, rolled out by hand, with all the imperfections of their action so personal, or rather typed, or computerized, in which case the letters are split from each other, but it becomes easier to remove them, like dead leaves. ... And so we are brought back to the alpha and omega of all this burst of books&object, to that Nembrot which destroys and accumulates at the same time, which is rebuilding a wall of tears, a trove of all the words and images of our time, but collected in the name of discord, of cacophony and of progressive noise. And thus a construction satisfyingly conducted with his left hand, against the direction, in contrast, for which ultimately it applies the known verse beautifully set at the end of Eliot's Waste Land: “These fragments I have shored against my ruins". Renato Barilli from Nembrot and more Books&Object 1974-2010 One-man show catalogue, Zero gravità, 2011, (Biella) Italy) Nembrot libro&oggetto di 55 tavole fonografiche 1983-2008 100x70 tecnica: collage, scrittura, prove di stampa, plastica, pellicole, fotografie, vari oggetti cartacei e non. Nembrot secondo Dante (Inferno XXXI 48-81) è considerato come il maggior responsabile della costruzione della Torre di Babele, da cui derivò la confusione dei linguaggi. Così la Genesi (6.1-11,32), “tutta la terra aveva un medesimo linguaggio e usava le stesse parole”. Sotto un certo punto di vista la punizione divina “confondiamo il loro linguaggio in modo che non s’intendano più gli uni con gli altri” fu un bene. Queste tavole sono un libero e appassionato omaggio alla figura di Nembrot, qui in veste italica. Il mio Nembrot, tuttavia, linguisticamente parlando, opera attraverso un italiano qui dato in esplosione post-babelica, anche se il vero Nembrot di queste tavole fonografiche è di marca tutta visuale. Condivido in toto il parlare strano di Nembrot – Raphèl may amèch zabí almí – La data del 1983 trova la sua giustificazione perché tre lavori su carta azzurra trasparente recano quell’anno, mentre YHWH è il Dio della Kabbalà che crea il mondo da se stesso partendo dalla sua prima lettera Yod. Questi collage visivi sono stati realizzati per un piacere dell’occhio come avrebbe detto William Blake; con ordine voglio stilare la sequenza temporale degli interventi manuali sulle 55 tavole: scelta del materiale di base, lo sfondo, prove di stampa prelevate presso la Cartografica Artigiana, tipografia ferrarese, negli anni Ottanta; vari passaggi di collage riguardanti, lettere in quanto buste, francobolli ritagliati, lettere reali nei diversi stili, fonemi, fotografie (alcune realizzate da DC), lavori visuali miei realizzati durante gli Ottanta, la serie di FotoFonografie (agosto 1985), le foto sono di Andrea Samaritani che me le aveva consegnate definendolo materiale di scarto, ovvero foto non riuscite; vari interventi di scrittura con pennarello Fashion Liner della Gütermann, bianco e nero, per scrivere NemBROT, (em ricalca la mia sigla delle mie iniziali), le parole fatte pronunciare da Dante a Nembrot stesso nel citato canto dell’Inferno, fonemi vaganti o segni ortografici scritti a mano che riprendono lettere stampate e presenti nella tavola tipografica; con un altro tipo di pennarello, Paint marker della Snowman, ho operato la scritta YHWH, che mi ha attratto oltre per il suo grande significato simbolico, per la geometria visiva intrinseca, tutte aste; a questo punto ho inserito l’etichetta riproducente il quadro La Torre di Babele (De toren van Babel) di Pietre Breugel de Onde (ca 1525-1569) nella collezione del Museo Boijimans Van Beuningen di Rotterdam, il sottotitolo della serie di tavole, controfirmate da me, essendo il titolo NemBROT già presente nel corpus visivo della tavola stessa; ulteriore passaggio di collage con pellicole di stampa, carta da regalo, lavori di scrittura da me realizzati negli Ottanta, dal titolo Scrittura luminosa, perché avevo deciso di scrivere su fogli plastificati trasparenti, infine ho incollato tavole realizzate con questa tecnica per il mio video Regina, poi effettivamente utilizzate durante le riprese del videopoema (1985). A suggerire il concetto di spartito visuale, i cinque righi del pentagramma, solo accennati, qua e là, mentre la pratica fonografica viene rafforzata dal collage di figure (il cerchio è sempre la forma di partenza), a volte ritagliate in forme diverse, e incollate in funzione optofonica), si tratta delle etichette della serie di dischi in vinile da me prodotta negli Ottanta (ora catalogati al Lincoln Center di New York), e di sottobicchieri in plastica di diversi colori, comprati all’Ikea. L’ultimo intervento, con tanto di pennelli di martora e inchiostro giapponesi, riguarda l’inserzione di simboli alchemici di origine greca, egiziana e naturalmente babilonese, visti e ricopiati al Science Museum di Boston. Al momento l’occhio è sazio anche se sarei pronto a inserire un ulteriore brandello di scrittura, prelevato dall’alfabeto dei Celti. English version Nembrot book&object 55 phonographic sheets 1983-2008 100x70 Technique: collage, writing, proofing, plastic, film, photographs, and various paper objects. Nembrot, according to Dante (Hell XXXI 48-81) is regarded as the most responsible for the construction of the Tower of Babel, from which it derived the confusion of languages. So the Genesis (6.1-11,32), "the whole earth had one language and one speech." From a certain point of view, the divine punishment "to confuse their language so they will no longer be with each other" was a good thing. These paper boards are a free and passionate homage to the figure of Nembrot, here under an italic perspective. My Nembrot, however, linguistically speaking, operates through a post-Babel explosion in Italian, but the real Nembrot of these phonographic paper boards is basically visual. I agree totally about the strange speech of Nembrot – Raphèl may amèch zabí almí – The date of 1983 is justified because three works on transparent blue paper bear that year, while YHWH is the God of the Kabbalists who creates the world by himself starting from his first letter Yod. These collages were created for the visual pleasure of the eye such as William Blake would have said, I want to draw up an orderly sequencing of manual intervention on the 55 sheets: choice of the base material, the background, proofs taken at the Cartographic Artisan, a printing factory in Ferrara, during the eighties, several steps on collage, letters as envelopes, cut stamps, real letters in different styles, phonemes, photographs (some made by DC), some visual works of mine made in the same period, the series of PhotoPhonographies (August 1985), photos by Andrea Samaritani who delivered me defining them as waste material or failed photos; various interventions of writing with a Fashion Liner pen by Güternmann, black and white, to write NemBROt, (em models the code of my initials), the same words Dante made Nembrot himself pronounce in the quoted canto, stray phonemes or spelling handwritten signs which refer to printed letters seen in the paper boards; with another type of marker, a Paint one of the Snowman, I have worked the word YHWH, which attracted me more than for the great symbolic meaning, for its visual intrinsic geometry, all pothooks. At this point I have put the label depicting the picture The Tower of Babel (De Toren van Babel) of Pietre Breugel de Onde (about 1525-1569) in the Boijimans Van Beuningen Museum's collection, Rotterdam, the subtitle of the series, countersigned by me, as the title NemBROT is already included in the visual body of the same paper board; a further passage of collage through films ready for printing, gift wrapping paper, writing texts I created in the eighties, entitled Light scripture, because I decided to write on transparent plastic sheets, then I glued such visual works made with this technique for a video of mine, called Queen, then actually used during the filming of that video poem (1985). To suggest the concept of visual score, the five lines of the staff, just touched upon here and there, while the phonographic practice is strengthened by the collages of figures (the circle is always the original shape), sometimes cut in different shapes, and glued according to an optophonic role, these are the labels of the vinyl records that I produced in the eighties (now catalogued at Lincoln Centre in New York), and plastic coasters of different colours, bought at Ikea. The last intervention, completed with sable brushes and ink Japanese, concerns the insertion of alchemical symbols from Greek, Egyptian and of course, Babylonian, esotericism viewed and copied at the Science Museum in Boston. At the moment the eye is satisfied even if I would be willing to add another piece of writing, taken from the alphabet of the Celts. In occasione della Giornata Mondiale della Poesia 21 marzo 2011 promossa dall'Unesco Sala dei poeti, sabato 19 marzo, ore 18 Performance a viva voce Produzione Archivio 3Vitre di Polipoesia CARNEADE o PRIMO CARNERA? la carne del poeta di/con enzo minarelli 1 Obscuritas Obscenitas, Mulino di Bazzano/Torino 1979 O retorica o 2 Commediarcom Napoli 1983 Il compleanno del vetro -maggio 1981- 3 Meccanografie Udine 1991 L'autoreferenzialità per perifrasi Variante bis del servitore Micro e macro scopi Siamo analessico l'estrema difesa del dire senza dire La sola e vera poesia d'amore 4 Poemi Cognomi Roma 1988 Penzo minarelli sonori n.11 5 Con Sonanti 1989 6 Lapoemago maggiore per una lettura polipoetica Bologna 1986 Luino, Locarno Stresa 7 Regina 1989 omaggio alla parola più lunga del lessico italiano 8 Poesie doccaso Reggio Emilia 1993 Predisposizione Urbinate ennesimo omaggio alle sonorità vocaliche n.18 9 Coralmente me stesso per Monte Andrea fine secolo XIII 1997 10 Ãopoem al Brasile di San Paolo `1993-97 Ingresso libero Produzione e organizzazione I Parchi letterari® Franco Antonicelli Zero Gravità Associazione culturale @villacernigliaro.it Visita guidata I Parchi letterari® Franco Antonicelli E 15/persona Dimora, Collezione permanente E 8/persona Ristorante, Art Space Bar, B&b, Casa per ferie Prenotazioni Tel. 0152562174 Si arriva A4 TO casello Santhià, MI casello Carisio; Fs Stazione Biella S. Paolo + Autobus Sordevolo Siti web parchiletterari.com, villacernigliaro.it, zerogravita.eu, 3vitre.it per maggiori informazioni Carlotta Cernigliaro mobile 338.6130616 Villa Cernigliaro Dimora storica I - BI 13817 Sordevolo via Clem. Vercellone 4 info Alcune immagini dei libri in mostra / some images from the show per l’acquisto delle opere contattare l’artista/ to buy the works contact directly the artist info@3vitre.it Elenco libri esposti: Nembrot, 100x70, pp 55, 1983-2009. 2 Private scritture pubbliche, 30x21, pp 58,1974-2009. (valore personale della scrittura, poesie scritte a mano negli anni Settanta, scrittura come tratto della personalità, il libro antitecnologico) 3 Corali in e, 30x21, pp 23, 1974-2008. (ispirato dai codici miniati medioevali, riporto la stessa struttura, con rimando al suono attraverso le immagini impiegate e il pentagramma in alto, pertanto immagini dalla valenza optofonica) 4 Audio facsimile, 10x7, pp 61, 1977-2009. (la traccia visiva del suono nelle etichette, il suono per assenza dello stesso) 5 Video facsimile, 16x9, pp 45, 1977-2009. (la traccia visiva del video nelle etichette delle videocassette, metonimia dell’immagine) 6 Audio e video facsimili, 12.5x10, pp 21, 1977-2009. (il simbolo audio e video qui riuniti, un dettaglio per il tutto) 7 Divagazioni segniche 1, 22x28, pp 25, 1977-80. (tavole di lavori dattilografici, creazioni con la macchina da scrivere, tra poesia visuale e poesia concreta) 8 Divagazioni segniche 2, 22x33, pp 62, 1977-80. (idem punto 7) 9 Lire cento, 12.5x7.5, pp 6, 1978. (la carta moneta simbolo di un’epoca, sfogliata poeticamente come fosse pagina di un libro) 10 La fu scrittura, 32x22, pp 22, 1979-2009. (le pagine sono date da fogli di carta copiativa, rigorosamente neri, conservano illeggibili i caratteri della “fu” scrittura, il calco della scrittura)) 11 Errori orrori, 7x3.5, pp 20, 1979. (errori impressi in questi minimi foglietti bianchi che servivano per correggere gli eventuali errori della scrittura a macchina, errori uguale orrori) 12 Itinerari per una alfabetizzazione 15.5x22, pp 26, Rocca di Stellata, 1979. * (catalogo di una mostra di poesia visuale, il libro si apre in due, rendendo bene l’idea del viaggio o del movimento) 13 L’Alfabeto, 43x32, pp 15, 1979. (un tentativo di fissare il suono, una foto riproduce la mia bocca nell’attimo di pronunciare la lettera relazionata al disegno straniante cui fa riferimento) 14 Erotipoemania, 31.5x22, pp 56, 1980. (interventi visivi e manuali su materiale dichiaratamente pornografico, qualsiasi materiale può servire per fare poesia) 15 Raptus, 22x28, pp 12, 1980. (asportazione di brandelli di scrittura o di immagine, per riprodurre a sua volta scrittura e immagini) 16 L’altra faccia del segno, 20x30, pp 5, 1980. (il retro del segno, l’incontrario della scrittura, la trasparenza permette di vedere dietro il segno scritto) 17 Phon poems, 22.5x33, pp 9, Tèchne, Firenze, 1981. * (cartella prodotta dalla storica Tèchne, riporta tavole visuali tra scrittura, collage e ready-made cartacei) 18 L’Alfabeto, 22.5x33, pp 28, Tèchne, Firenze, 1981. * (ogni lettera dell’alfabeto re-interpretata graficamente, omaggio a Klee) 19 Diario come, il divenire dell’immagine in scrittura, 15x21.5, pp 75, 1982. * (copie serigrafate) (riproduzione in libro dell’originale, vedi punto 20) 20 Diario come, il divenire dell’immagine in scrittura, 25x17, pp 200, 1982. (scrittura creativa di un diario manoscritto che rompe il limite della scrittura, aprendosi all’oggetto, all’immagine, esercizio di chirografia per una comunicazione totalizzante) 21 Polipoesia 1, 30x50, pp 5, 1982-83. (schemi d’esecuzione di una mia performance, segni che mi servivano per performare gli omonimi poemi) 22 Poesie in parola, 21x15, pp 28, 3Vitre, Cento, 1983. * (parole disposte sullo spazio vuoto della pagina, con duplice valenza, di significato e di disposizione grafica) 23 Il tempo postale il tempo reale, 30x24.5, pp 28, 1983-2008. (il valore di una lettera spedita, mani che l’hanno toccata, odori che assorbe, segni tracciati da sconosciuti, danni che subisce durante la spedizione, oltre al contenuto che resta intonso all’interno dell’involucro cartaceo) 24 Lapoemago maggiore, 63x97, Bologna, 1986. * (poesie con duplice scrittura tipografica che amplifica il significato, il tutto per una lettura polipoetica) 25 Biunchi errori, 8x4, pp 31, 1987-2009. (ancora foglietti minimi e inconsistenti per la correzione della scrittura a macchina, questa volta non più orrori ma biunchi (non bianchi) errori!) 26 Poemi cognomi, 22x23, LC Edizioni, Roma, 1988. * (una sessantina di poesie rigorosamente svolte attingendo ai cognomi italiani in una confezione tricolore) 27 Il libro delle lettere, 18x13, pp 42, 1988. (ancora lettere postali riunite in libro, nel tipico, classico e ironico doppio senso) 28 C’era una volta la scrittura, 27x10.5, pp 28, 1988-2008. (le pagine consistono di tavolette per letraset, una volta usatissime nella composizione grafica, alcune lettere ancora inutilizzate, altre no, hanno la silhouette trasparente della lettera usata) 29 C’era una volta la scrittura (continua), 27x10.5, pp 29, 1988-2008. (idem vedi punto 28) 30 Il libro delle lettere, 23x11.5, pp 36,1988. (il valore di una lettera spedita e rimandata al mittente, raccoglie segni e diventa testimonianza visiva e tattile di un viaggio) 31 Ritmo postal, 19x13, pp 15,1988-2008. (il ritmo delle lettere postali, la loro velocità nel comunicare, quel loro andare silente, sempre un andare) 32 Ti sogno California, 10x10, pp 270, 1990. (etichette del mio disco Italia-California, sfogliandole in fretta compare solo la scritta California) 33 The sound side of poetry, pp 270, 1991. (stessa tecnica del precedente, questa volta applicata ad un’altra etichetta circolare di un LP realizzato nel 1991, contenente miei poemi sonori) 34 Vegetariano a vita, 22x16, pp 18, 1998. (raccolta di depliant di un fruttivendolo omonimo che agisce nella mia stessa zona, pubblicità argute degne di essere raccolte in libro) 35 Non vedo nulla, 21x30, pp 220, 1998-2010. (per completare la frase bisogna sfogliare in fretta il libro…(ma vedo ciò che voglio) 36 Non vedo ma, 21x30, pp 220, 1998-2010. (per completare la frase bisogna sfogliare in fretta il libro…(sento tutto benissimo) 37 Polipoesia mon amour 17.5x25, pp 188, + CD nelsensodinonsentire, Campanotto, Udine, 2005. * (libro particolarmente caro contenente un cd dei miei primi poemi, e stampato ma non rifilato, il lettore prima di aprire le pagine deve armarsi di tagliacarte, sverginare il libro) 38 Buste chiuse il mistero I, 24x11.5, pp 48, 2008. (buste chiuse e mai spedite riunite in libro, buste intonse, il mistero persist) 39 Buste chiuse Il mistero II, pp 43, 24x11.5, pp 43, 2008. (buste chiuse e mai spedite riunite in libro, il mistero persiste, seconda puntata) 40 Polipoesia, pp 215, 20x20, + CD Polypoetry alive, Eduel, Londrina, (Brasile), 2010. * (traduzione in portoghese di un mio libro, molto particolare la copertina e il cd) TUTTI I LIBRI SONO IN COPIA UNICA TRANNE QUELLI CON ASTERISCO * The books exibited: Nembrot, 100x70, pp 55, 1983-2009. 2 Private public writings, 30x21, pp 58,1974-2009. 3 Chorals in e, 30x21, pp 23, 1974-2008. 4 Audio copy, 10x7, pp 61, 1977-2009. 5 Video copy, 16x9, pp 45, 1977-2009. 6 Audio and video copies, 12.5x10, pp 21, 1977-2009. 7 Sign digressions 1, 22x28, pp 25, 1977-80. 8 Sign digression 2, 22x33, pp 62, 1977-80. 9 One hundred lire, 12.5x7.5, pp 6, 1978. 10 The late writing, 32x22, pp 22, 1979-2009. 11 Errors horrors, 7x3.5, pp 20, 1979. 12 Itineraries for an alphabetization 15.5x22, pp 26, Rocca di Stellata, 1979. 13 The alphabet, 43x32, pp 15, 1979. 14 Eroticpoemania, 31.5x22, pp 56, 1980. 15 Raptus, 22x28, pp 12, 1980. 16 The other side of the sign, 20x30, pp 5, 1980. 17 Phon poems, 22.5x33, pp 9, Tèchne, Firenze, 1981. 18 The Alphabet, 22.5x33, pp 28, Tèchne, Firenze, 1981. 19 Like a diary, the becoming of image in writing, 15x21.5, pp 75, 1982. (printed copies) 20 Like a diary, the becoming of image in writing, 25x17, pp 200, 1982. 21 Polypoetry 1, 30x50, pp 5, 1982-83. 22 Poems in word, 21x15, pp 28, 3Vitre, Cento, 1983. 23 The real time in mail time, 30x24.5, pp 28, 1983-2008. 24 Lapoemago maggiore, 63x97, Bologna, 1986. 25 Whaite mistakes, 8x4, pp 31, 1987-2009. 26 Surnames poems, 22x23, LC Edizioni, Roma, 1988. 27 The book of the letters, 18x13, pp 42, 1988. 28 Once upon a time the writing, 27x10.5, pp 28, 1988-2008. 29 Once upon a time the writing (continued), 27x10.5, pp 29, 1988-2008. 30 The book of the letters, 23x11.5, pp 36,1988. 31 Mail rhythm, 19x13, pp 15,1988-2008. 32 I am dreaming California, 10x10, pp 270, 1990. 33 The sound side of poetry, pp 270, 1991. 34 Vegeterian for a life, 22x16, pp 18, 1998. 35 I see nothing, 21x30, pp 220, 1998-2010. 36 I don’t see but, 21x30, pp 220, 1998-2010. 37 Polypoetry mon amour 17.5x25, pp 188, + CD nelsensodinonsentire, Campanotto, Udine, 2005. 38 Closed envelopes Mistery I, 24x11.5, pp 48, 2008. 39 Closed envelopes Mistery II, pp 43, 24x11.5, pp 43, 2008. 40 Polypoetry, pp 215, 20x20, + CD Polypoetry alive, Eduel, Londrina, (Brazil), 2010. |