(traduzione di Enzo Minarelli)
***
Alfredo Giuliani
New Predilections
XI
smum smum: lost the olfactory (hominicanoid)/ I climb satisfied
to the fifth floor/ pigturnworldroam/ mindcat:tail
broom pail bubbles/ intrusively nervous keyarticulations
tempo ral hares hiding:persian whistlialgias
of an inner hole/ worldish stagnant to a losteye
(Trans.Enzo Minarelli)
Nanni Balestrini
Perimiters.5.
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(Trans.Enzo Minarelli)
***
GARCILASO DE LA VEGA (1503-1536)
Sonetto
Godete la vostra spensierata primavera
Mentre di un tono rosa e gigliato
si tinge il colorito nel vostro gesto,
e che lo sguardo, infocato, onesto,
accende il cuore e lo tiene frenato;
e mentre la chioma, che in una vena
d’oro si è trovata, con tocco pronto,
lungo il bel bianco collo, diritto,
il vento muove, scompiglia e disordina,
fate vostro della spensierata primavera
il dolce frutto, prima che il tempo adirato
copra di neve il leggiadro culmine.
Sfiorirà la rosa al vento gelato,
tutto muterà quell’età leggera,
per non aver mutato la sua abitudine.
(Enzo Minarelli)
***
Ernesto Cardenal
Nasce a Granada nel 1925. Studia filosofia e letteratura negli Stati Uniti e in Messico, viaggia a lungo in europa. Diviene sacerdote nel
1965 e uno dei maggiori rappresentanti della Teologia della Liberazione. Rientra in Nicaragua e fonda una comunità cristiana nell'arcipelago
di Solentiname nel lago di Nicaragua.. Aderisce al Fronte Sandinista e diviene dopo la vittoria nel luglio del 1979 Ministro di Cultura.
Nel 1994 abbandona il Fronte Sandinista accusando Daniel Ortega di gestione autoritaria del partito. Figura fondamentale della cultura e
letteratura ispanica la sua opera è stata tradotta in più di venti lingue. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti fino alla candidatura
al premio Nobel della letteratura.
Ernesto Cardenal
Managua 6.30 del pomeriggio
(da Antologia, 1983) traduzione Enzo Minarelli
Di sera morbidi sono i neon
le luci al mercurio, attraenti e pallide...
e la stella rossa di un’antenna radio
nel crepuscolo di Managua
è bella come Venere
la pubblicità ESSO come la luna
mistiche le lucine rosse delle auto
(l’anima è una fanciulla sbaciucchiata dietro un’auto)
TACA BUNGE KLM SINGER
MENNEM HTM GOMEZ NORGE
RPM SAF OPTICA SELECTA
che tributo di gloria a Dio!
(baciami oh! Dio, sotto le insegne luminose)
KODAK TROPICAL RADIO F&C REYES
in molteplici colori
scandiscono il tuo Nome
“Trasmettono
la notizia...”
Altro significato
non conosco.
Non giustifico la crudeltà di queste luci.
Eppure se devo lasciare un segno di questa epoca
è proprio questo: barbara, primitiva
ma poetica.
Ernesto Cardenal
Managua 6:30 p.m.
En la tarde son dulces los neones
y las luces de mercurio, pálidas y bellas ...
y la estrella roja de una torre de radio
en el cielo crepuscular de Managua
es tan bonita como Venus
y un anuncio ESSO es como la luna
las lucecitas rojas de los automóviles son místicas
(el alma es como una muchacha besuqueada detrás de un auto)
TACA BUNGE KLM SINGER
MENNEN HTM GOMEZ NORGE
RPM SAF OPTICA SELECTA
¡proclaman la gloria de Dios!
(Bésame bajo los anuncios luminosos oh Dios)
KODAK TROPICAL RADIO F&C REYES
en muchos colores
deletrean tu Nombre.
“Transmiten
la noticia...”
Otro significado
no lo conozco.
Las crueldades de esas luces no las defiendo.
Y si he de dar un testimonio sobre mi época
es éste: Fue bárbara y primitiva
pero poetica.
Ernesto Cardenal
A Managua a mezzanotte
(da Antologia, 1983) traduzione Enzo Minarelli
Mi stavo addormentando a Managua
all’improvviso mi chiedo:
Dove stiamo andando? Stiamo
nella parte buia della terra,
l’altra metà, illuminata.
Domani noi avremo la luce
e gli altri il buio.
Stanotte a letto
valuto il viaggiare. Però dove andiamo?
Mi ricordo di numeri imparati tempo fa:
trenta chilometri al secondo attorno al sole,
e con il sole nella galassia a duecentocinquanta chilometri al secondo
e la galassia a che velocità va?
Stai tranquillo Felipe Peña caduto chissà dove,
e anche Donald e Elvis sepolti al confine con il Costa Rica,
stiano tranquilli questi ragazzi, stiamo andando bene.
Spostandoci nello spazio nero
Ovunque si vada, si va bene.
Ovvio
anche la Rivoluzione va bene.
Ernesto Cardenal
En Managua a media noche
Acostado en mi cama en Managua
iba a dormirme
y de pronto me pregunto:
¿Para dónde vamos? Estamos
en la mitad oscura de la tierra,
la otra mitad, iluminada.
Mañana estaremos en la luz
y los otros en lo oscuro.
Esta noche acostado en mi cama
siento el viaje. ¿Pero para dónde vamos?
Recuerdo números aprendidos en otro tiempo:
Alrededor del sol a treinta kilómetros por segundo,
y junto con el sol en la galaxia a doscientos cincuenta kilómetros por segundo
¿y la galaxia va a qué velocidad ...?
Estate tranquilo Felipe Peña caído no sabemos dónde,
y Donald y Elvis enterrados por la frontera con Costa Rica,
estén tranquilos muchachos, que vamos bien.
Girando en el espacio negro
dondequiera que vayamos, vamos bien.
Y también
va la Revolución.
Ernesto Cardenal
Meditazione in un DC-3
(da Antologia, 1983) traduzione Enzo Minarelli
non so perché mi sono ricordato di una frase di Novalis
“toccare un corpo ignudo significa toccare il cielo”.
Il pilota militare mostra la cartina della patria
per la piccola brunetta di nove anni
(sotto c’è la nostra terra)
la sua mano che sfiora la sua manina.
Là sotto il paesino di Muy-Muy, fiumi, la Nuova Guinea dove cadde Felipe.
“Significa toccare il cielo ...”
Ma se non credono nel cielo?
chiaro che non è la volta celeste dell’atmosfera
si tratta sempre della terra
e volare in un DC-3 nel cielo della patria libera
è la terra.
Ma l’infinita nera notte
delle stelle, con la nostra Terra piena di esseri umani che si amano
e tutte le altre Terre in amore
è il cielo
è il Regno dei Cieli
allora Novalis cosa ha voluto dire?
secondo me sta dicendo:
sbaciucchiare un bimbo,
accoppiarsi in intimi amplessi,
strette di mano,
carezze sulla spalla,
l’umano che tocca l’umano,
l’unione di pelle umana con pelle umana
è come toccare il Comunismo con un dito
Ernesto Cardenal
Meditación en un DC-3
No sé por qué recordé la frase de Novalis
“tocar un cuerpo desnudo es tocar el cielo”.
El piloto militar abría el mapa de la patria
para la niña morena de nieve años
(abajo la tierra nuestra)
su mano rozando su manita.
Abajo Muy-Muy, ríos, Nueva Guinea donde cayó Felipe.
“Es tocar el cielo ...”
¿Pero si no creen en el cielo?
Es claro que no es la bóveda azul atmosferica
eso es siempre la tierra
y el ir volando en un DC-3 en el cielo de la patria liberada
es la tierra.
Pero la infinita noche negra
de las estrellas, con nuestra Tierra llena de humanos que se aman
y todas las demás amorosas Tierras
es el cielo
es el Reino de los Cielos.
¿Y Novalis qué quiso decir?
Para mí está diciendo:
besuquear un bebé,
pareja con caricias profundas,
apretón de manos,
palmadita en el hombro,
lo humano tocando lo humano,
la unión de piel humana con piel humana
es como tocar el Comunismo con el dedo compañeros.
***
Lachend in die Siegesallee
Schwenkt ein Mädchenpensionat.
Donnerwetter, sie sind chic!
Wippende, grünblau schillernde Changeantschirme,
Lange, buttergelbe schwedische Handschuhe,
Sich bauschende, silbergraue, von roten Tulpen durchflammte Velvetblousen.
Drei junge Leutnants drehn ihre Schnurrbärte.
Monocles.
Die Kavalkade amüsiert sich.
Fünfzig braune, trappelnde Strandschuhe,
Fünfundzwanzig klingelnde Bettelarmbänder.
Links,
Hinter ihnen drein,
Die Blicke kohlschwarz,
Ihr Drache.
Wehe!
Wie die Sonne durch die Bäume goldne Kringel wirft.....
Ach was!
Und ich kriege die Schönste, die sich nicht sträubt, um die Taille,
- die ganze Gesellschaft stiebt kreischend auseinander,
Huuch! Die alte Anstandsglucke fällt in Ohnmacht –
Und rufe:
Mädchen, entgürtet euch und tanzt nackt zwischen Schwertern.
Fanno gli occhi dolci girata la Siegesallee
delle collegiali in libera uscita.
Per bacco, come sono chic quelle!
Ombrelli changeant, a ciondolo, cangianti verde-blu,
lunghi guanti svedesi giallo-burro,
camicette a sbuffo, di velluto grigio-argento con fiammate di rossi tulipani.
Tre giovani sottotenenti si arricciano i baffi.
Monocoli.
Divertente la cavalcata.
Cinquanta scarpe marroni al trotto
venticinque braccialetti tintinnanti.
A sinistra,
più indietro,
sguardi neri al fulmicotone.
ecco il loro cerbero.
Ahimé!
Il sole inanella cerchi d’oro tra gli alberi......
Macchè!
Acchiappo per la vita la più bella, che non si nega
- tutta la compagnia fugge strillando in ogni direzione
uh! la vecchia chioccia sviene -
allora grido:
Ragazze, toglietevi tutto e ballate nude tra le spade!
*
See,See,sonnigste See, soweit du siehst!
Ueber die rollenden Wasser hin, jauchzend, tausend Tritonen.
Auf ihren Schultern,
Muschelempor,
Hoch,
Ein Weib.
Ihre Nackheit
In die Sonne.
Unter ihr,
Triefend,
Die blendenden Perlmutterwände immer wieder von Neuem hoch,
Dick,feist, verliebt,
Wie Kröten,
Sieben alte, glamsrige Meertaper.
Die Gesichter! Das Gestöhn und das Gepruste!
Da,
Plötzlich,
Wütend aus der Tiefe,
Neptun.
Sein Bart
Blitzt.
“Hallunken!”
Und, plitschplatsch, sein Dreizack den sieben Schlappschwänzen um die Glatzen.
Die brüllen!
Dann,schnell,
Hier noch ein paar Tatschen, dort noch ein Bauch-
Weg sind sie.
Die Schöne
Lächelt.
Neptun
Verbeugt sich.
“Madam?”
Mare, mare, mare assolato, ovunque si guardi!
Sull’acqua mossa esultano mille tritoni.
In spalla
issano una conchiglia
e lassù
voilà
una donna.
Completamente nuda
al sole.
Sotto di lei,
si rinnova abbagliante,
la cascata di madreperle,
obesi, panciuti, sbavano come rospi cisposi
innamorati
sette vecchi matusalemme di mare.
Che facce! Un lamento continuo e che spruzzi!
Poi,
improvvisamente
dal fondo, sale irato
Nettuno.
La sua barba
manda saette.
“Disgraziati!”
E, pic pac, il tridente s’abbatte sulla pelata dei sette pappamolle.
Che grugniti!
Poi, rapido
ancora una bacchettata qua, una botta ad una pancia là -
spariti.
La bella
sorride.
Nettuno
s’inchina.
“Madam?”
*