3vitrelogo Enzo Minarelli
O' grande ventre dell'onda
poesie 2002-2006
ventre

Descrizione:
L'obiettivo consiste nel far rientrare dentro l'alveo della scrittura poetica l'arte, la scienza, la letteratura, la storia, l'architettura, la musica, la medicina, l'economia, lo sport, la politica, pertanto usare la poesia non come intreccio o specchio dell'anima, ma come cornice "in cui inserire più serie ricerche".
Visivamente il testo si distende come un'onda; inizia come una lieve increspatura grafica, per prendere, nel corso del suo sviluppo, sempre più consistenza, la struttura centrata delle poesie si allunga a dismisura fino a divenire ondata o cavallone.

Argomento: Poesia

Collana: La scrittura e la storia
diretta da Romano Luperini

Piero Manni Editore, Lecce.

Anno 2007, 176 pagine - € 16,00 - ISBN: 978-88-8176-912-4

Enzo Minarelli, dopo la laurea in Psicolinguistica a Venezia, sin dagli anni Settanta lavora sulla parola scritta che poi diviene orale, visiva e televisiva. È teorico della Polipoesia. Ha pubblicato libri di versi lineari e di critica sull'oralità e vocalità applicate alla poesia.



inedito dal corpus del libro:


tenersi buono un verso per il declinare della sera
tanta fregola che appena tocco terra a Boston
letti i poeti minori idolatrati a torto trascurati
l'acqua del lago ghiaccia in gola
con quanta passione inseguir stranezze
vichinga iniziazione eseguo un rito
davanti a Snorri inutile fare lo gnorri
metà giorno speso all'Accademia d'Arte
ecco come nascono l'arcobaleno il vento le maree
con umiltà assemblare foglio dopo foglio
the Word Music Reykjavik Festival catalogue
umettandomi l'indice
purtroppo dalla nave dei folli o Brant solo figure
Borders Airport Stores Massachusetts
cash 100 subtotal 19 5% taxes total 19.95
immergo il volto fino in fondo
l'infamia non si scorda
Ulysses sottobraccio tramuta il sodo ghiaccio in fiume
che bollore Scaldo la metafora kenning
Hertz Avis Alamo i box svuotati la presenza di cornette
sinonimi da evitare così le spiegazioni
esperimento per criceti sotto alti cartelli rossi
chiftain possessive case prosEdda
sua figlia giocava con i folletti
Liberty Jeep Chrysler rent a good car please
Thrifty neither thieves nor thief
elf se l'incontri salutalo
Frigg Odin's wife e Frigida?
non a tutti capita di vederli
SwedenBorges era per caso svedese o islandese?
l'uomo deve salvarsi in virtù dell'intelletto
impossibile inforcare i cannocchiali
Claes Oldenburg Chiat/Day Building
sordido vortice divino inno alla conoscenza
perchè no una salvezza tramite l'arte
Black Macigno Tex Willer Kit Carson
non faccio proprio nulla senza gioia
Carson City Lucky Luke
una Montaigne per degustare Blake
ardo friggo conosco cresco esco di testa
Happy Days al Mels Rose Drive in Sunset blvd
tedio domenicale a distanza diafani caratteri
Hollywood cubitale a lettere separate in orbita
sbicchierate di ghiaccio pale di ventilatori a ciclo continuo
polvere sollevata passi ininfluenti sulle impronte
a Burbunk ricordo un atterraggio con i taxi in sciopero
stelle spente non brucia più questo legno
gl'infiniti stradoni Santa Monica que locura!
che milonga per chitarra dadi e gaucho
Radio-Shack Minolta allora Panasonic Lumix
coprimi sto estraendo verdoni dal basso ventre
giusti giusti quindici anni tra i due acquisti
la verdad es que nadie puede herirnos
puzzano piscio misto a sperma sudato
tranne quelli che amiamo o ci amano
capataz una parola usata ignorandone il senso
morrai poveraccio ignorando cos'ha fatto tuo figlio
continuo a rileggere a ripensare
vita sprecata senza osare pro mausoleo familiare
la Familiare sinonimo di Fiat 1100 la prima auto
al contrario s'impone la parola orale alata sacra
ponticelli artigianali la Venice Canal Walk
ne ho fuso il motore tra Dosso e Sant'Agostino
a me cafoscarino un baffo o turismo o vita vissuta
forse la vecchiaia fra animale e anima
giustizia la gioventù giustizia alla gioventù
Ulisse spunta ovunque in Dante Keroauc in Eric il Rosso
Groenlandia Leif suo figlio in Canada
mutismi nei libri telefono all'help highway
nella scrittura succedono succedanei di parole orali
non danno informazioni stradali solo guai meccanici o danni
tortuoso salire curva controcurva meandro
andar e guidar svetta la bianca palla candida Palomar
silenzio in fine quiete a dozzine i litigi una routine turn over
un nulla mozzafiato breathtaking
gun un cazzo ritto verso l'impalpabile vulva a cupola
Dio è ovunque come Ulisse
noi di preferenza siamo dappertuttto
downtown San Diego Hotel Pickwick Point Loma
dura duratura pietra a vista scale in ferro in terrazza
miriadi lapidi bianche in verticale virgole sul prato
aspettando Harry che arrancante arrivava in flagrante
il ricordo la divinità alberga in noi più di noi stessi
che sete alla Missión de Alcalá ojalá agua
una metafora cadente casualità tra due immagini
snow-cone granita granatina granatiere
infilo la lingua tra gli aghi del cactus
il linguaggio non è un fatto scientifico
rigor Salk Institute Louis Kahn
vertiginoso tra incastri angolari imprevisti spazioso
senza quel poliziotto gentile a spalancarci i cancelli
cemento e blu in linea confinanti
quindi il re si condanna ad ascoltare una storia mozza
lettore in re
simmetrici i fori contro il levigato muro perpendicolare
tridimensionalità piane marmi porosi
già Levi il Primo osannò cancellature col mouse
il rio diritto scorre diretto verso l'oceano
attraverso il forno Yuma petrol station oasi luccicanti
volano lamiere rami piogge torrenziali furibondi rintronar
il libro non sceglie i suoi lettori
il tornado s'abbatte in triplice filar
notte in Arizona lampi che scattano foto al flash a Jalisco
se metti tutte le cose in un libro
siamo esatti esatti nell'occhio del ciclone
come spargere benzina sul fuoco
per il maestro orale mai scrivere parole
tutto balla tutto trema non vedo che instabilità
che suoni melodiosi nightingale usignolo
ruiseñor nachtigall
significa che il Sonora Desert è il mio deserto
mai lasciare la guida all'arbitrio del volante
a lei piace l'uomo solido cosciente omnipresente
mura frontoni Cactus Cactus Cactus come districarsi
viventi la mesa petrosa l'altipiano rosso mozzo
molteplicità verde una complicità senza disordine
moltitudine verde conficcata dall'alto secondo un piano
vive ducent'anni vivono gli Hopi morti
punge se scalfito droga il silenzio allucinogeno
scalpi scampati destini pellirossa
immerso anima e corpo capti un disegno immortale immenso
al di là del Nevada le riserve indiane
il serial killer a Phoenix girls stuprate al villaggio
se hai problemi con la giustizia chiamami ti aiuterò
rocce incolte contro le fattorie in pianura
vallate sconfinate solcate da un'unica strada senz'acqua
secchi ripieni incrinano le schiene alle squaw
gli Este le chiamavano Delizie
stai cercando il volto del mondo prima che fosse creato?
sul pennone più alto sventolano le bandiere
il rosso e il blu accomunano gli States con i Navajo
manca il giallo tipicamente Indiano
che insensata città Hopi è Walpi!
fingere che nulla sia stato già scritto
senza convinzione schiavo la stanza abitata da John Wayne
tutto è già stato scritto
che disdetta! maledizione! il Keva vietato visitarlo!
niente telefono nè luce nè acqua corrente
cerca l'amore di una donna per dimenticarla
fittizio il rapporto cartapesta come Las Vegas in maschera
questa mano può tremare io no
i misteri meglio lasciarli insoluti
plagiare normale sciorina Caproni
a Tarragona erigono torri umane
le soluzioni sempre inferiori alle attese
più che infondere dubbi scompigliare le carte
ad ogni verso ho davanti l'ignoto
limo cesello tolgo aggiungo cambio
il buttarsi in avanti il protendere oltre il bianco svuoto
avvincente Vicente pionero del poema extenso
tutto torna anche i cadaveri gonfiati dalla corrente
tutto uguale lungo la Route 66 da Santa Fe
lo stesso trenino elettrico sopraelevato di Pier Paolo Calzolari
Villa delle Rose uguale Visitor Center Kingman
un collage verbale una Buick una pubblicità Goodyear
falliche pompe di benzina disperse tra Albuquerque e Hermosillo
scoperta la vulcanizzazione un super copertone
al Sequoia Park si specchia il militarismo imperialista statunitense
avanti vent'anni nel versante tecnologico bump police car
ogni riga riassume un cielo distinto
tenía fe en el poder redentor de la poesía
un'impari lotta tra fulmini e cime degli alberi
la poesia non è ma deve essere
quell'azzardo che strina di nero ferite ai tronchi
azzurro bruciato marron cenere
aperti in squarci soccombenti vincenti le scosse elettriche
brucia il vento nella tua voce
abuso unilaterale dall'alto prende il suo piacere a piacere
esulta per breve tempo l'oratoria arborea
poca aria salubre sulla Sierra Nevada bassi gli sfoghi insalubri
cascate a salto triplo eloquenti dirupi spuma rinfrescante
gelo il corpo statuario in atto natatorio
per niente mite lo Yosemite
ora l'indifferenza fa nevicare dentro all'anima
carica golden rush sovraffollamento illusorio
Fortyniners le parole nascoste sotto pelle come chicchi dorati
anonimo parcheggio a lato LAWeekly
l'oro pepita capita a me in Peak of the Week
per ogni Parnell al varco c'è una Mrs.Katherine O'Shea
Joshua pick pack puck drops of water in a fountain
non serviam I am the film
su e giù per gl'irti colli a Frisco
siamo noi le montagne russe adesso
non amandolo questo linguaggio lo distrugge
Lloyd Wright rotondo lo scorgo a latere Union Square
silence exile cunning
eppure una magnolia basta a unirci
Xanadu Gallery International Folks un prigioniero che sbircia
un berretto arabo Monterey il monte e il re
pescherecci laghetti una casa bianca simile alla Dama Bianca
Raton Canyon mi parla molto più che il Grand Canyon
lo glissa Duluoz pur leggendo Dr.Jekill e Mr.Hyde
voglio restare in pace sporco anonimo misero o povero
il tam tam pellerossa hanno un cuore i leoni marini
un voltastomaco dentro le nuvole insabbiato
cercando uno spontaneo prorompere di sentimento
quante volte hai messo a dura prova la torturata attenzione
non essere ansioso nel dire
lettere baciare testamento
che torturatrice d'eccezione
sciamane mongole a gola spiegata lente oscillano
Alimbi Tsedev folletti mugolanti alieni alias
bam barabam non sempre ricordano vero?
eccomi disteso con te sul pavimento impolverato
peyotismo mescalero a scalare murianes
in trance che voce roca Patrizia rauca
la gomma muscolare del sesso che tedio!
gutturali stridori Claus lamenti rituali addivinatori
Mon Franz lo spezzettamento articolatorio sillabale
piccioni morti incelofanati guano sull'erba pungitopo
ripulisciti i piedi prima d'entrare nel mio attico
prebabelico glossolalico oltre il senso
Dies Irae possiede leggerezza disperata giusta violenza
lunga la scura tomba dei discorsi tombali sotto fioche lampade di cucina a mezzanotte e passa
rigor mortis diarrea cronica e invadenza materna
m'incanta il bianco e nero come fotografare con un 70-35 i crocevia
Theodor Carl Dreyer danese Adone a dismisura
strega superstiziosa scismatica incredula malfacente e maldicente
con la ciottola s'era fatta tagliare i capelli
sghignazzate sarcasmi boccate d'ossigeno
te col pollice alzato e appiedato sacco in spalla
impara dalla Pulzella d'Orléans
le giardinette linde con famigliole in gita domenicale
sola soletta fortissima con le sue voci
lo sai se ne vanno in giro col buco del culo merdo
guardando le alghe mosse dalle onde capisce Joyce
Alf l'asino qua personaggio là cambia la ricetta non l'impasto
Walt Disney Music Hall tutta la gamma cromatica biancastra
colorature sfumate Beccafumi
il concerto visivo scandito dai ritmi luminosi quotidiani
acciaio riflettente accecante per bellezzza labirintica
la torre in riva al mare sciocche verità ondulatorie
lo stesso legno per pulegge travi e violini pianoforti
punge la mente solletica un senso atrofizzato
giace il meteorite per metà là sotto vedi senza vederlo
la circonferenza del cratere Judd cornice circolare
il cerchio celeste è il quadro agreste
purtroppo incastonato in me stesso incagliato
dipinta la madre da Füssli prima che fosse presa d'Amleto
padre consenziente l'orgasmo slega paranoie
al Chinese Theatre Humphrey Bogart sfilerebbe l'ennesima sigaretta
ci hanno insegnato con classe l'avvelenamento
fissa il caminetto acceso non riesce ad addormentarsi
melancolìa sfoglio i bianchi coniglietti del Dürer a letto
Medelana Finale Emilia Final di Rero
com'ero da dietro dentro il vigneto dentro il frutteto
l'estasi una dorata abluzione cestinata
un cubo sghembo terremotato un Boccioni acuminato
come mettere una spada in mano ad un bambino
farsi tagliare un piacere rosso riflesso
Bucamante mia tronco mormora la cascatella ti buco
Bugo si racconta tra festini e lavori precari
Montale non è un poeta mòntale un borgo
impavido veliero sbattuto in tempesta
imbocco il Borgofollo poi la Selvabella la via Bandita
nel downtown LA Gehry versus Arata Isozaki
passata la tenebrosa tortura
titanico scontro tra footbal germanico e italiano
in fondo ha un carattere simile al mio bando ai bronci
impossibili i paragoni tra i poggiapiano e pièveloci
chimicamente ben assortito il pasticcino
il muso non dura una fiammata
aglio bruciato al barbecue per il compleanno al lavoro sudato
qui Duluoz là Dlugacz
Dollard Dedalus i rivoli infiniti dal medesimo personaggio
Pozza di Maranello marameo mi c'inzuppo
Abraxas t'anelo metà Dio metà Demone solo Santana
torna l'Aleph sacro l'incipit riconoscersi all'inizio
non mi torna il conto Ball segretario d'Hesse
dieci Meridiani scontati da Bennet
pasta Barilla tonno fagiolini lattuga e lettura
nemmeno l'astio per il lupo della steppa
agli antipodi irrazionalismo visionario e morigerato razionalismo
la gioia è sempre alla nostra portata
simboleggia la sirena bi-caudata la lussuria
Fornovo Berceto la mia via francigena fino alla Cisa
poi finisce arriva sempre un fine
meglio Haifa che la guerra in Libano
Supervixus Russ Meyer quando le maggiorate regnavano
se il denaro è ebreo dispiega un'intera CNN su Hezbollah
io vagabondo sullo sfondo i vagabondi del Dharma scritto su t-shirts
seimila km in quattordici giorni cambio automatico il pieno ogni mattina
if you are going to San Francisco
chissà dov'era casa mia e quel bambino che giocava in cortile
senza quel pauroso sbandamento straordinario isolamento
in bambola il piacere è il bene
ultradinamico se condito con sofferenza
facciamolo Costa quel che costa il catalogo dei desideri
vibrisse con cura tagliate moccio incrostato
seduta a fianco cos'è? acciuga o sardina in scatola mal aperta
incenso nastro oppiaceo smagnetizzato spezzato dalle testine
sogno un linguaggio senza parole tritato come una polpetta
Revox ecco Ball sballare dentro l'Hesse
a saperlo apprezzare il richiamo muliebre
immagino tutto lo stupore romano non il saluto
ciglioleina le rende l'occhio cicciac clipclap
Elagabalo ciglia nere guance rosse entra in Senato
l'incastro automatico tipo cinghia di sicurezza
imbellettato come una donna Calamity Jane
più che Platone siamo plotiniani
audace l'occhio che accalappia
spesso si portava la mia mano alle labbra
estasi lo stare fuori dal proprio corpo
nel punto più basso 80 metri sotto il livello del mare
vive la farfalla nella Death Valley abbacinante
negare il mondo conta
3000 missili libanesi sulla Galilea bordate libagioni
guardare in sé stessi anziché fuori
sei costretta in casa suona in continuazione la sirena
il mondo svela la connessione tra gli eventi
rappresenti un misticismo erotico a me abbracciata
amplesso al dente sotto il crocifisso
lui Jahveh introduce la mano nella tua soglia
indisturbato indesiderato indi indiscreto tu indignata
dammi castità continenza ma non da subito
l'armonia gaudente nel text sound targato Fylkingen
a dieta mediterranea da domani
se la baci contro il suo volere non ne trarrai dolcezza
so aspettare seduto al tavolino in Union Square
tune your run needle point
find your flavour Macy's Chansellor
Hotel Starlite room dancing Nike town
tune your run Ipod
l'illuso il motore immoto dal nulla
trucabulario despertar do funâmbulo
trucatruca trucchi trucatruca balocchi
non ha genere non può essere definito
non parla il Golden Gate rossiccio parla Alcatraz
camiciola color panna giacca tight al collo una striscia nera di velluto annodata in stile croce S.Andrea
ogni cosa tende a somigliare a Dio
nessun cartello indica la falda di S.Andrea
individua uno scopo la voragine si spalanca anche per 15 km
tutte le arti tendono alla performance in nomine Pater
tutto può crollare corre la placca tra l'highway e la route 101
felici quando contempliamo dal Gange al Colorado
i secondi contati abbiamo
artisti innati pazienti lungimiranti ogni notte un nuovo motel
il Best Western conserva i materassi ad acqua
infine non c'è un bel niente nessun nirvana
accucciato nella saletta superiore alla City Lights
chi è la porta?
aneliti struggenti finte empatie finzioni fin nei muscoli facciali
esiste solo la parola nirvana
niente fotografie qui a Colom Bus
mi spalmo squizzi di Nivea aspetto che la pelle assorba
andare bel belli al Chinatown
bello circondarsi di bello
abbiamo sempre lavorato per il bello
Broadway indica solo una via larga
un freccione di venti metri si conficca sotto il Bay Bridge
i suoni non imitano nulla
Frisco viene scoperta da un europeo e si mantiene europea
Schwitters usa la sonata senza usarla
i colpi di tosse rimandano alla vera vita
i colpi sparati dal pp ppp pppp ppppp poema
issarsi su un groppo un Isou
i colpi di glottide feriscono
house auscultare Hausmann
l'essere indeterminato ne è il suo aspetto più bello
ognuno la può fare questa poesia
il doppio senso di Chopin
partendo dalla metà dispersa in principio
dùdudu dùdudu a coppie procede la Lettre Rock
segno di ricchezza espressiva abbondanza interlocutoria
glossolalico l'io diviso più profondo aterminologico
Homler s'attacca a Moss
a Los Alamos ti fermi al caffè dove Fermi fermò il tempo
i contrari non s'azzuffano i più i meno vanno a braccetto
il musicale il male infernale
gutturale labiale in Lablingdent
manifesti stesi in nome del respiro eros
non più alterità non meno generosità
la voce regina sappilo vola in alto
peritura nascitura
fecondatore resistente all'altura
spiccioli divini scampoli mortali
petruzze sapienti colossi ignoranti
Mobil Shall Chevron spennato dal gallo cedrone
inside Hezbollah senza disarmarli ma Israele si sente sicuro
Exploratorium digitando solo qui nascono gli scienziati
tutto scoppia a Zabriskie point tutto scoppierà
luccicano i battistrada segnalatori perfetti
quante miglia con un gallone? costa niente il fuel
guarda che la paghiamo cara noi la differenza
vacancy prenotare c'è la cultura del viaggiare
camion come opere d'arte mai visto Duel di Spielberg?
go ahead go ahead non è intasata come l'autosole inquinata
we must labour to be beautiful
presa una multa a Palermo per divieto di sosta
leggendo come e perchè diventare geisha
I have got a fine in San Diego
leggo il giorno dopo Yeats in Poetry Speaks
ovunque multato everywhere I am fined
I am fine thank you
police enforcement stronzoni dagli occhialoni negroni
un pranzetto ai diners con singola enne trattorie alla buona
davanti il casotto del bagnino c'è la bandiera a strisce
gabbiani tramonto abbracci nebbiolina triste baci colombini
incredibile pensare che cinque anni fa avevo cinquant'anni
presto saranno tredici
come potevo essere tanto giovane
quando la tua mano s'aggira tra i miei peli
sé que busca las canas vagamente asombradas
I know it is looking for gray surprises
so che è in cerca di piacevoli canuti stupori
allora Cortázar consegnami coltello e corteccia sii il mio zar
comincerò a preoccuparmi tendré miedo a los catorce
il numero quattordici non mi piace affatto per dirla tutta

***

Presentazione critica di Raffaele Perrotta
alla Libreria Feltrinelli di Genova, il 14 marzo 2008.

Ringrazio i molti presenti e devo dire loro che, stiamo per incontrare un'opera che per molti aspetti assume la dignità della maturazione del qui presente Enzo Minarelli.
È un'opera che segue la falsariga della poetica di Enzo stesso, la poetica della polipoesia, ma qui è il segno, il linguaggio a dominare, è il segno il linguaggio della parola, ma non della parola tradotta direttamente dall'ecclesiastico verbum e quindi dal greco ora eracliteo ora giovanneo logos, ma il segno, il segno parola come il segno suono o il segno colore e poi la parola che serpeggia e che funge da orizzonte, da habitat, da raccoglitore di questa opera, è la parola delle parole nelle parole, la manifestazione della parola delle parole nelle parole è una manifestazione di polilinguisticità nella polidisciplinarità, innervate lo ripeto per l'ultima volta, sul tronco della parola delle parole nelle parole.
Lo stesso autore sulla quarta di copertina, peraltro è un riecheggiamento dalla sua vertenza iniziale, parla della struttura centrata delle poesie, e cioè dei loci dell'opera, che si allunga a dismisura fino a divenire ondata o cavallone.
Vi sono sempre dei netti stacchi, da riga sintagma a riga sintagma, eviterei di parlare di verso, riga sintagma riga sintagma, stacchi, salti, il senso di ciascuna riga sintagma è quindi un senso autonomo, autosufficiente, autoreferenziale, offendendo lo statuto semantico convenzionalistico, per cui ha da leggersi il microdiscorso autonomo, autosufficiente, autoreferenziale, nel suo registro di significante, e quindi tautologicamente, aiutandoci nell'esprimerci, è un significante che significa se stesso, e quindi una sfida, per il lettore, in quanto indagatore, in quanto leggente.
Subito al primo impatto che io ebbi con questa opera, ricorsi a due figure, a mio avviso, fortunatamente non solo a mio avviso, straordinarie, della poesia mondiale, Goethe la chiamava Welt Literatur, la poesia mondiale, e queste due figure straordinarie sono quelle di Pound e di Eliot. Abbiamo dovuto attendere la venuta da oltre oceano di Pound e Eliot, la loro venuta per sapere che qui avevamo un tesoro immenso, un tesoro in Italia, quel tesoro prendeva il nome di Dante. Eliot e Pound poeti oltre che studiosi della poesia italiana, Pound ed Eliot hanno strutturato e sottolineo il termine, hanno strutturato, la loro poesia, secondo la struttura, l'ordo della comoedia dantesca, Pound ha un respiro infernale e un respiro paradisiaco, Eliot, con The Waste Land, La terra desolata, è il suo inferno, Il Mercoledì delle Ceneri è il suo Purgatorio, e I 4 Quartetti sono il suo Paradiso. Ma ancora, come primo impatto avuto con O' grande ventre dell'onda di Enzo Minarelli, io sono riandato ad una canonica linea della poesia italiana, quella canonica quella ufficiale, quella linea dalla quale non ci siamo allontanati se non con le dovute eccezioni, è quella linea che si diparte da Petrarca, passa per Tasso, arriva a Leopardi, poi nel Novecento all'Ungaretti del Sentimento del Tempo, con il suo recupero dell'endecasillabo, ma c'è l'altra linea quanto mai oscurata nella tradizione e nella storia della letteratura italiana, che è la linea Dante, ecco perché prima ho detto che è doveroso riconoscere l'importanza di Pound e di Eliot nel momento in cui hanno detto della importanza della poesia di Dante, de la comoedia. E, qui, terminando, aggiungerei che l'ispirazione dantesca, così centrale sia in Pound che in Eliot, e anche nel grande poema di William Carlos Williams, Paterson, e anche in un altro autore americano Le Roi Jones, e a questo punto è ovvio che il cerchio si chiuda, e si chiude dicendo che questa opera è sul solco di quella linea, la linea Dante, che finalmente la poesia italiana prende a ritracciare.
Ed è interessante, qui sarebbe anche una domanda da formulare a Enzo Minarelli, ovvero questa virgoletta che si chiude a esponente di questo segno che è O, che potrebbe anche graficamente, indicarci o suggerirci la figura magica, antiqua, come non mai del cerchio, questa virgoletta a esponente della O che si chiude, e chiedere visto che lui lavora anche sulla vocalizzazione, come pronunziare questa O, ovvero come dirla dato l'apostrofo.

***